Vi sono molte, anche se, nascoste, meraviglie che raccontano secoli di commerci,di artigianalita’,stile e cultura, vi sono strette stradine tra le case detti “
Carruggi“ che hanno sapore di antico e di culture,etnie diverse passate nei secoli a partire dagli Imperatori Romani a Napoleone passando per nobili di ogni epoca,ma e’ quello che ha resistito nel tempo,lo stile con cui veniva costruita la citta’ spesso roccaforte tipica del medioevo, che stupisce.
Vi sono borghi dell’entroterra che hanno mantenuto “intatta la storia“,ti fanno pensare ai Cardinali Vaticani di passaggio sulla strada per Avignone in Francia dove, agli inizi del XIV Sec. dopo la morte di Papa Benedetto XI subendo l’influenza francese da parte del Re di Francia,Federico IV detto” il Bello”, portarono il papato; Molte chiese e palazzi nobiliari ne riportano ancora oggi degli affreschi.
Ma vi e’ anche una storia forse meno conosciuta,ma ugualmente reale che forse ha lasciato pochi segni tangibili del suo passaggio e che, nella cultura e nell’artigianalita’ agricola e imprenditoriale locale ha lasciato molte conoscenze e storie tramandate di padre in figlio,di generazione in generazione.
Le storie si intrecciano e si dividono tra quelli che han scelto il mare e per molti mesi combattevano con onde immense e pirati predatori e che portavano, da paesi lontani, prodotti sconosciuti (tipo le spezie) e piante che non erano originarie del mediterraneo, ma che qui vi hanno trovato un “dolce” clima nelle colline e tra uomini che sulla terra ferma, vivevano di commercio e pastorizia vendendo e comprando con le comunita’ locali e anche di altre regioni.
Basti pensare alla antica “via del sale” che portava questo ultimo nelle ricche casate oltre collina assieme a prodotti tipici quali: "olio extravergine di oliva detto di "Taggiasca"(tipiche olive importate da i Frati Benedettini intorno all’anno Mille e cheha trovato in Taggia e Bussana,piccoli borghi a ridosso del mare, una ottima terra ed uno ottimo clima in cui crescere,da qua il nome ”Taggiasca”)specialita’ Ligure per eccellenza. Formaggi e vini creati con metodi che si perdono nella notte dei tempi e che ancora oggi si puo’ avere la fortuna di assaggiare anche se molto di tutto questo patrimonio con lo sviluppo industriale che ha portato tanti a lasciare la tradizione per uno stipendio sicuro e la grande distribuzione non troppo attenta all’artigianalita’ e alle tradizioni, rischia oggi di andare perso,ma questa e’ un’altra storia anche se fondamentalmente triste.
Percorrendo le cime delle colline o delle prealpi Liguri si possono affrontare molti sentieri che raccontano la fatica e il coraggio di tanti uomini in ogni stagione dell’anno,possiamo parlare dell’
Alta Via dei Monti liguri” e che, in certi punti, purtroppo, e’ coperta da piante infestanti,ma che splendidi ragazzi volenterosi si stanno impegnando a pulire ridando cosi al territorio il rispetto che merita. Vi sono altre strade come, per esempio e, come citato sopra, la V
ia del Sale, e molte altre che collegavano paesi sparsi sulle colline o di rilevanza altamente storica come la
Via Julia Augusta che venne costruita per completare il collegamento con la
Gallia Meridionale (oggi Costa Azzura o regione des Alpes – Provence e Còtè d’Azur in francese o
Prouvènço-Aup-Costo d’Azur inProvenzale,antico dialetto che si parla al confine tra Liguria e Francia ) e che ancora oggi si puo’ vedere in alcuni tratti sopravissuti allo scorrere del tempo.
Ci sono tante meraviglie che prossimamente andremo a raccontare e che ugualmente meritano di essere ”
vissute” e Visitate da chi ,come detto ha rispetto per i principi della natura e del suo ecosistema e fondamentalmente la rispetta difendendola.